Andata

Correva il 24 luglio dell’A.D. 2016. A quei tempi eravamo soliti organizzare Uscite Fotografiche di alto profilo Foto-Gastronomico. Artena fu una di quelle. Appuntamento alle pendici del paese, in quel selvaggio mondo deregolamentato fatto di capannoni ed edilizia anarchica di attività economiche assortite, che si è manifestato in Italia a partire dagli anni ’90.

Iniziano i primi scatti al profilo suggestivo del paese, affastellato come una copertina sul profilo delle propaggini dei Monti Lepini, tra rotoloni di fieno e un surreale grattacielo. Chi come Vincenzo possedeva un tele poteva di certo osare di più. Poi entriamo nel cuore di Artena, costituita per il 98% di scale. Si aprono scorci meravigliosi ovunque, le case hanno le porte aperte e si può curiosare dentro, fino al portalone sghembo della chiesa, che ci sorprende, gigante, alla fine della estenuante salita, come una vera e propria apparizione divina.

La parte gastronomica viene svolta in rituale raccoglimento presso la Locanda del Principe, che oggi ha cambiato nome, trasformandosi in un meno suggestivo pub “Il Mulo”.

Quello che segue è il racconto fotografico del 2016, con la Nikon ancora ai suoi primi scatti.


Ritorno

Agosto 2025. Razzolando nell’internet alla ricerca di un luogo non troppo lontano per l’osservazione e l’astrofotografia alla Via Lattea, io e Vincenzo ci imbattiamo in Rocca Massima, vecchio borgo fortificato in stile nido dell’aquila, appollaiato su uno sperone nel cuore dei Monti Lepini. Prima d’ora ne ignoravamo l’esistenza, ma la classificazione come uno dei cinque migliori posti per la fotografia astronomica ci solletica i palati e i sensori e decidiamo tosto di prenotare una notte al Casale dei Priori, deliziosa struttura alle pendici del paese.

La strada per arrivare passa per Artena, così nove anni dopo, muniti di nuovi corpi macchina e di un drone, decidiamo di fare una seconda passata in paese, per tentare nuova ed ardite inquadrature e per vedere cosa era cambiato.

Troviamo il paese in generale più curato. Instagram colpisce ancora: sono apparsi i cuoricioni con panchina, dove gli influencers possono immortalarsi ammantati di amore e pubblicare i loro reels… “Un borgo che non ti aspetteresti mai!”… dove la lei di turno cammina leggiadra con sicumera tra i vicoli e le architetture sfoggiando descrizioni storiche meravigliose…

Comunque… Artena è sempre bella. Il Nostalgic Negative di Fujifilm la ritrae nella luce migliore, donandole quel tocco ambrato, tra affacci volanti sull’infinito panorama, signori che tinteggiano le persiane, curiosi personaggi che appaiono sull’uscio di casa in canottiera e il delizioso concorso “Balconi Fioriti”, di cui riporto primo e secondo classificato.


DJI Mini 4 Pro

Essendo arrivati di buona lena al primo mattino, ci troviamo il paese in secco controluce. Ottimo per fotografare i vicoli, ma pessimo per le inquadrature con drone. Così effettuiamo un volo di ricognizione per catalogare le inquadrature migliori e decidiamo di tornare il giorno dopo nel pomeriggio, sulla strada del ritorno, per avere le facciate illuminate in luce serale.

Artena, Drone, Fotografia, Lazio
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