Si va in gita. Dove la vita e le giornate sono sempre in technicolor.
Carloforte, Isola di San Pietro, un tesoro custodito a poche miglia di mare blu da Portoscuso.
Si va con il vaporetto, la radiolina con le canzonette, il cappello di paglia ed il cesto da picnic con la tovaglia a quadretti rossi.
Italia per davvero.

Il traghetto stacca il molo facendo vuuuuuu vuuuuuu con la sirena, in cenno di saluto; sembra di fare una crociera anni ’20, manca il pianista e l’orchestrina che suona il charleston. Quando sbarchi ti sembra di non sapere più da dove sei partito. Ti accoglie un profumo misto di salsedine e cose buone cucinate, il vociare sommesso dei passanti sul lastricato del lungomare ed una moltitudine di facciate dai colori sgargianti. È tutto curatissimo nei dettagli e pulito. Ti viene il dubbio che gli stendini con i panni posizionati accanto agli usci siano forniti dall’ente per il turismo, come abbellimento. Se fai il fotografo ti devono venire a cercare e tirar via, a notte fonda.

La sera siamo inviatati ad uno di quei ristoranti che ti sogni di notte. Esperienza gustativa a tutto tonno, come suole dirsi. Quei posti che lasciano il segno, dove ti verrebbe da scrivere una commovente lettera a casa, come si faceva un tempo, per raccontare le belle avventure.

Carloforte, mare, sardegna
Articolo precedente
Il Pozzo di Santa Cristina
Articolo successivo
Tharros

Post correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.