C’è una creatura mitologica, che si erge a spartiacque tra la Valle del Tevere e quella del Treja, la cui paleo-schiena si innalza come una immensa scultura dalla sconfinata pianura dei confini della Tuscia. Il fanta-toponimo è frutto di una brillante intuizione di Sonia e Massimo, che ne abitano le circostanze da lunga pezza e lo hanno osservato da tutte le angolazioni.
È il Monte Soratte, una presenza iconica e incombente, che appare come un fantasma provenendo da tutte le direttrici a Nord della Capitale; Se scendi dalla A1, dalla Flaminia, o dalla Cassia, te lo ritrovi in taluni casi slanciato come una lama nel cielo, in altri come una muraglia imponente; sbucando dai curvoni aeronautici della Salaria adiacenze Nerola ti appare come una nave rovesciata in un arcipelago in tempesta ed è splendido, nelle sere estive, quando il sole rosso fuoco si adagia a riposo sul suo profilo. Dai Castelli Romani, fa da monte gemello, con i coni vulcanici di Guidonia Montecelio e Sant’Angelo Romano.
Insomma, quando rientri nella Capitale da terre lontane è una presenza rassicurante che ti fa percepire, varcando le sue ombre, che sei quasi approdato a casa.
Lo ho circumnavigato, lo ho esplorato e lo ho scalato in alcune delle sue semplici ma panoramiche falesie e ieri, complice una luce di tramonto di oro zecchino, mi è preso lo sfizio di andarlo a fotografare a volo d’aquila con il Mini 4 Pro.
E così Via! Fuga veloce a Sant’Oreste, il borgo che riveste come un lenzuolo il suo declivio sud-est. La questione è delicata, perché la zona è Parco ed è quindi interdetta al volo come da mappe ENAC; ma c’è una zona, iniziando dalla terrazza più a sud ed allontanandosi dal paese che è pervia al volo e da cui si gode una vista spettacolare del complesso Monte-Borgo. È da li che sono decollato, dopo la dovuta ricognizione su mappa.
In testa avevo una proiezione onirica di come pensavo sarebbe venuta la scena e devo dire che raramente accade che è così calzante alla realtà…

Interessante il confronto con la sua versione normale, non HDR, elaborata con Photomator

In seguito mi sono spostato a sud del profilo ed ho realizzato una panoramica ad 8 scatti verticali, coprendo circa 180* di campo visivo

Infine, il borgo che fa da bastione alla Valle Tiberina con lo sfondo dei Monti della Sabina e Terminillo.



Dopo la procedura di rientro, mentre riponevo l’attrezzatura ho avuto il piacere di intavolare una piacevolissima chiacchierata con una coppia di persone del luogo; si è iniziati dalle mirabolanti meraviglie tecnologiche del drone, poi si è passati ad una confronto delle condizioni del borgo e in generale dell’Italia, dagli anni prima dell’Euro ad oggi e si è infine sfociati ad un bellissimo confronto su moneta, MMT, Paolo Barnard, monetaristi auritiani, Sovranità Monetaria e politica italiana della Prima Repubblica. Bellissimo.
Si torna a casa, su una Flaminia illuminata da una tramonto rosso porpora.


