Ricordo sempre quella tiritera che si usava da ragazzetti:
Anacapito, anacaponzio, so’ de’ Roma e vado ad Anzio…
E poi, ad Anzio, ci siamo andati veramente. In un allampanato venerdì di giugno, io e Vincenzo lanciamo la sfida alla Pontina e, sotto ad un sole da California, si va.
Alcune idee nel cassetto… il celebre Faro di Anzio; le adiacenti Grotte di Nerone e il cimitero di guerra americano, adiacenze Nettuno.
Erano idee un po’ così eh, per uscire dalla cripta giornaliera, perché con la luce di ieri manco i cammelli erano a loro agio.
Però dai, andiamo uguale, quello che viene viene e poi ci si fa una fritturina di paranza vista mare chenonsipuodiredino.
Esordio fantozziano: scendiamo dalla scaletta della rotonda bellavista pieni di borse fotografiche, con Fuji al collo e vestiti come due del pubblico degli Indian Wells, attirando gli sguardi incuriositi e un po’ perplessi dei bagnanti.
“E mo’ questi che vojono?”, si leggeva a chiare lettere sulle loro sudate fronti.
In realtà noi puntavamo al molo, io per sguinzagliare il Mini 4 Pro, Vinz per le lunghe esposizioni con filtro ND da saldatore.
Vengono fuori scatti esoterici, di quelli che trovi nel capitolo “Quando non fotografare” del manuale 101 Photo For Dummies, ma che ce frega che ce ‘mporta se stamo a diverti’…
Risaliamo… macchina, aria confezionata e vagoliamo sornioni nelle periferie di una Anzio-Caracas alla ricerca di una friggitoria di quelle che solo noi…
Troviamo “Bistrot Trentacinque”, una autentica oasi, pescheria fornello-pronto di recente apertura, in posizione strategica sul litorale, tra edilizie roboanti e asfalti fumanti.
Birra artigianale, frittura di calamari, caffè. Tra due chiacchiere con i proprietari e il frescolino del climatizzatore. Delizie da ricordare.
Poi per chiudere, sotto un sole che non molla di un centigrado, ci concediamo un momento serio e riflessivo al Cimitero di Guerra Americano, luogo di pace e di maniacale cura del verde.
Rientriamo su una Pontina inferocita, tra lamiere surriscaldate e motori scarburati, tra GRA e stradicciuole secondarie di campagna. Raggiungiamo a fatica la Togliatti, tra visioni di Africa Centrale e personaggi squinternati che vagano sui marciapiedi.
Ci siamo divertiti. Siamo stati bene. Ecco un fantasioso racconto fotografico.
1975: Cartoline da Anzio













