Di alta pressione non se ne può più. Ma le giornate che regala la vigilia di questo nuovo Natale spingono a tracciare una nuova rotta in posti che nuovi non sono. E così, dopo la scorsa primavera a Pereto, ci ritroviamo su una A24 piena di sole, alla volta di paesi dalle pietre perdute, aggredite dal muschio e dall’umidità. Rocca di Botte in inverno tempera le sue ombre scure, incastrata nella piega dei rilievi prospicienti Carsoli. Vicoli deserti e gelati; e, a parte alcuni gatti, solo una coppia di indomite signore vestite da paese che intavolano chiacchiericci sulle sedie fuori degli usci di casa, sull’unica piazzetta benedetta dal sole basso. Rocca è fatta di scale; in alto un castello in rovina. Case, porte e finestre silenziose. L’amara sensazione di un posto che va perdendosi.
[…]Sbarchiamo a Camerata Nuova dentro un morbido sole, tra casette colorate e facciate monumentali. Il caso ci porta sempre bene e finiamo a pranzare in uno di quei posti che sembra il frutto di una fantasia; l’enoteca gourmet Il Gallo Nero ci riserva calore e buona cucina. Poi spendiamo infruttuosamente gli ultimi raggi alla ricerca delle rovine di Camerata Vecchia, nascoste chissà dove…
Forse torneremo per una nuova ricerca.